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30 Gennaio 2025Data Protection Day 2025: quasi metà degli italiani teme furti di identità digitale e rischi online. Scopri i dati sulla sicurezza informatica e come proteggere la tua privacy
Il 28 gennaio, in occasione del Data Protection Day, emergono dati preoccupanti riguardanti la percezione degli italiani sulla protezione dei dati personali e la sicurezza informatica. Secondo le ultime ricerche, il 41% degli italiani si sente esposto ai rischi informatici, con il furto di identità digitale in cima alle preoccupazioni, specialmente per figli e familiari anziani, considerati tra le categorie più vulnerabili.
Una recente indagine intitolata “Protezione digitale e cybersecurity”, condotta da Europ Assistance Italia in collaborazione con Lexis Research, evidenzia che il 48% degli intervistati è preoccupato per i propri figli, mentre il 45% teme per gli anziani. In generale, il 38% degli italiani si dichiara allarmato per i rischi legati all’uso del web.
Le principali paure digitali degli italiani
La ricerca rivela che gli italiani, in particolare quelli nella fascia d’età 25-34 anni, sono particolarmente sensibili ai rischi legati alla privacy online. Tra le principali paure emergono:
- Cyberbullismo: il 53% teme che i propri figli possano esserne vittime;
- adescamento online: il 53% degli intervistati è preoccupato per possibili contatti con predatori sessuali;
- furto di dati personali: il 52% teme violazioni dei dati sensibili personali e dei propri cari.
Questi dati sottolineano la crescente necessità di educare e sensibilizzare famiglie e giovani sull’uso sicuro del web.
Sicurezza informatica: una priorità per tutti
L’utilizzo del digitale è ormai parte integrante della vita quotidiana, ma con esso aumentano anche i rischi. Un italiano su due ritiene che potrebbe subire un furto di dati personali in qualsiasi momento, e la stessa percentuale crede che aziende e istituzioni non facciano abbastanza per proteggere le informazioni dei cittadini.
Secondo Gabriele Faggioli, presidente onorario di Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica), <<proteggere i dati personali oggi non significa solo rispettare le normative, ma anche comprendere i rischi per i cittadini e per gli ordinamenti democratici. È fondamentale che istituzioni e aziende investano in tecnologie sicure e promuovano comportamenti responsabili>>.
Nonostante la crescente consapevolezza, il 49% degli italiani dichiara di avere bisogno dell’aiuto di un esperto per proteggere la propria privacy, mentre il 47% non saprebbe come agire in caso di furto di identità.
La crescita del cyber crimine in Italia
Inoltre, secondo il Rapporto Clusit 2024, il cyber crimine a livello globale è aumentato del 79% negli ultimi cinque anni. In Italia, il fenomeno è particolarmente rilevante: nel primo semestre dello scorso anno, il 7,6% degli attacchi informatici mondiali ha colpito il nostro Paese. L’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica ha ricordato la particolare situazione del settore sanitario, dove gli incidenti informatici sono cresciuti dell’83%, nell’ultima rilevazione relativa al primo semestre del 2024.
Le ricerche dimostrano che molti italiani non seguono ancora le best practices di sicurezza informatica, come l’utilizzo di password complesse e aggiornate regolarmente. Ad esempio, solo il 40% degli italiani cambia frequentemente le proprie password, rendendosi vulnerabile alle truffe online e agli attacchi hacker.
Privacy e comunità: differenze tra grandi città e piccoli comuni
Il rapporto della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, “Privacy e Sicurezza”, mette in evidenza come la percezione della privacy vari a seconda del contesto.
- Nei grandi centri urbani, il 30% della popolazione ritiene necessario ridefinire il concetto di privacy, contro il 20% che non percepisce questa necessità.
- Nei piccoli comuni, invece, il 29% non avverte il bisogno di un cambiamento, rispetto al 19% che considera urgente aggiornare le attuali concezioni di privacy.
Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, afferma che <<in un’epoca in cui le piattaforme digitali mediano sempre più aspetti della nostra vita quotidiana, è essenziale che i cittadini comprendano il valore della privacy e che le istituzioni si impegnino per garantirne una tutela efficace>>.
Cosa fare per proteggere i propri dati personali?
Alla luce di questi dati, è evidente l’urgenza di adottare misure per migliorare la sicurezza online:
- Utilizzare password complesse e cambiarle regolarmente;
- abilitare l’autenticazione a due fattori su tutti i dispositivi e account;
- educare i giovanissimi e gli anziani sui pericoli del web e su come navigare in sicurezza;
- richiedere il supporto di esperti di cybersicurezza per proteggere dati sensibili e dispositivi.
Il Data Protection Day rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza della privacy e agire per salvaguardare i propri dati personali. La sicurezza digitale è una responsabilità condivisa: cominciamo oggi a fare la differenza.