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6 Dicembre 2021Le preoccupazioni globali sono cambiate secondo l’indagine Global Trends Study 2021 di Ipsos ma non i valori e le priorità umane. In cima i climate change, sul podio restano povertà, disuguaglianza sociale e Coronavirus
Per alcuni aspetti, la pandemia ha cambiato il mondo in meglio. Secondo l’indagine Global Trends Study 2021 di Ipsos, che indaga su venticinque nazioni, dai paesi sviluppati come gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Italia ai mercati emergenti in Asia – oltre a coprire, per la prima volta, nuovi importanti mercati come il Kenya e la Nigeria-, sale la preoccupazione per i cambiamenti climatici, raggiungono la decima posizione.
Climate change anxiety
La preoccupazione per il clima è stata identificata come il valore globale più forte nel sondaggio Global Trends 2019 e la sua posizione si è rafforzata nel corso della pandemia poiché è aumentata la consapevolezza sulla portata del problema. Possiamo dire che i valori e le priorità umane però non sono cambiate, Ben Page, nuovo amministratore delegato di Ipsos ha dichiarato che: <<a livello globale la preoccupazione per il cambiamento climatico e le richieste per il business di fare un passo avanti in generale continuano a crescere, ma anche che la pandemia non ha cambiato fondamentalmente i valori e le priorità umane. Il new normal sembra più simile al vecchio normale di quanto ci si potesse aspettare l’anno scorso>>.
In tutti i venticinque mercati, quasi due terzi (63%) affermano che per loro è più importante che le aziende facciano il possibile per ridurre i danni e i rischi all’ambiente rispetto al pagare la giusta quantità di tasse, infatti, solo un quarto (27%) sostiene che la correttezza verso il fisco sia più importante.
L’importanza dei brand che si allineano con i valori personali è stata accelerata nel corso della pandemia ma questa tendenza parte già dal 2013 quando il mercato realizza che si preferisce acquistare o investire in aziende che condividano la stessa visione e gli stessi valori.
La scienza acquista fiducia, spaventano i Social
La crescente fiducia nella scienza è un’altra tendenza a lungo termine. Sei su dieci del campione globale dei venticinque mercati presi in esame sono d’accordo nel dire che nel prossimo futuro tutte le patologie o condizioni mediche saranno curabili (60%) – una cifra che è aumentata dall’inizio della serie Global Trends nel 2013 e ha continuato a crescere gradualmente durante l’emergenza sanitaria, anche grazie ai vaccini contro il Covid-19 sviluppati in tempi record. In Italia il dato è in crescita e passa, in otto anni, dal 46 a 54 per cento.
Un altro dato che emerge dall’indagine è la reazione dell’opinione pubblica contro le aziende di Social Media: l’84% del pubblico di tutti i paesi concorda sul fatto che le aziende di social media hanno troppo potere, specialmente in Cina. La stessa percentuale è preoccupata maggiormente per la crescente perdita di privacy legata a questo potere e alle nuove tecnologie che sempre più fanno parte della quotidianità.
Il coronavirus scende al terzo posto sul podio, chi ha il primato?
Dopo 18 mesi, il coronavirus è stato eliminato dal primo posto delle preoccupazioni mondiali ed è sceso al terzo. Oltre ai climate change nel sondaggio What Worries the World, la povertà e la disuguaglianza sociale sono le principali preoccupazioni del mondo.
Oggi la disoccupazione è la seconda preoccupazione più grande (30%), appena davanti al Covid-19 e alla corruzione finanziaria o politica che si dividono il terzo gradino (entrambi al 29%). Il Sudafrica è ancora una volta il paese più preoccupato per la disoccupazione e corruzione (67%), seguono nella lista, con circa uno su due preoccupato per il lavoro, la Spagna (54%), l’Italia (51%) e la Colombia (50%).
Il 2022 è vicino ma quali sono le aspettative? Come verranno affrontate le preoccupazioni dal mondo e dai propri leader?