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Rubrica XCC, il successo parte dai Consultant: Giorgia Carassai
28 Febbraio 2023Come ogni Scorpione che si rispetti è testarda, curiosa, appassionata e centra sempre l’obiettivo.
Questa è solo una piccola anteprima dell’unicità di Irene Genovese, Consultant Salesforce Developer di XCC – eXperience Cloud Consulting.
Ciao Irene, parlaci un po’ di te.
Nata sotto il segno dello Scorpione, testarda, apparentemente molto timida anche se in realtà mi ritengo selettiva, se ho un obiettivo lo raggiungo, a qualsiasi costo. Da piccola ho sempre avuto la passione per qualsiasi cosa presentasse un minimo di tecnologia, ne ero affascinata. Nessuno della mia famiglia lavora in questo campo, quindi non ho avuto un mentore.
Questo mi ha dato la carica per cercare di imparare sempre cose nuove e vedere fino a che punto potessi arrivare, solo con le mie forze. Ho sempre avuto molta curiosità, non ero, e non sono tutt’ora, mai stanca di migliorarmi. Piano piano ho iniziato a diventare sempre più competente, quindi, per tutta la mia famiglia, sono diventata un punto di riferimento per ogni tipo di problema inerente al mondo digitale (cellulare, tv, condizionatore, chi più ne ha più ne metta) e devo dire che questo ruolo mi è sempre piaciuto. Per continuare ad alimentare questa mia passione, ho scelto di diplomarmi in un istituto tecnico informatico e in seguito di laurearmi presso la facoltà di Scienze e Tecnologie per i Media di Tor Vergata.
Cosa ti ha portata a entrare in casa XCC e qual è il tuo ruolo in azienda?
Durante il mio percorso universitario ho avuto la possibilità di svolgere il tirocinio presso XCC. Alla fine del tirocinio, sono stata assunta come Junior Developer e sono entrata a far parte di questa grande famiglia ufficialmente.
Irene quali sono le caratteristiche che reputi fondamentali per svolgere al meglio il tuo lavoro?
Curiosità, Team work, ottimismo e voglia di imparare cose nuove ogni giorno.
Irene cosa significa, secondo te, fare volontariato aziendale, anche in base alla tua esperienza?
La mia esperienza riguardo al volontariato aziendale è stata più che positiva e soddisfacente. È bello trovare il modo di rendersi utili e sostenere persone che hanno bisogno del tuo aiuto, a volte la differenza sta veramente nelle piccole cose.
Qual è stato il tuo impatto con il mondo Salesforce Irene? E perché è uno strumento indispensabile di carriera e per le aziende?
A primo impatto, mi sembrava completamente un mondo nuovo, tutto da scoprire. Al tempo stesso, i miei studi mi hanno dato delle basi solide e mi hanno permesso di capirne il funzionamento con tranquillità.
Salesforce è uno strumento indispensabile perché permette di conoscere i propri clienti a 360 gradi, di connettersi con loro in un modo completamente nuovo e di offrire delle soluzioni personalizzate in base alle loro specifiche esigenze.
Quanto è difficile per le donne restare nel mondo scientifico-tecnologico e perché secondo te vengono sottovalutate?
Purtroppo, non ci si aspetta mai da una donna che possa spiccare così tanto in un mondo prettamente maschile. Le aspettative sono sempre molto basse e quindi una donna tende a faticare il doppio rispetto a un uomo, specialmente se vuole affermarsi in questo campo. Le poche che riescono, tuttavia, sono indubbiamente molto brave, perché sono spinte da una grande passione che, nonostante le difficoltà, le porta al successo. Sempre.
Cosa consiglieresti ai giovani che vorrebbero intraprendere la tua stessa carriera lavorativa?
L’unico consiglio che posso dare è che bisogna essere curiosi, non perdere mai la voglia di migliorarsi e soprattutto bisogna fare qualsiasi cosa per raggiungere i propri obiettivi.
A tuo parere Irene, che cosa è la Digital Transformation e perché ne fai parte?
La Digital Transformation è un grande cambiamento e ne facciamo tutti parte. Il 2020 è stato l’anno della pandemia e questo ha portato a una importante crescita della trasformazione digitale. Smart Working, Didattica a distanza, E-commerce hanno visto una crescita esponenziale. Ormai, tutto si è digitalizzato, basta un semplice mobile per qualsiasi cosa. Sfortunatamente, non per tutti è così semplice. Esistono ancora oggi delle fasce di popolazione per cui è difficile anche solo accendere un computer, oppure, fare una telefonata con uno smartphone – per esempio gli anziani- e con questa accelerazione digitale è aumentato anche questo divario.