Rubrica XCC, il successo parte dai Consultant: Salvatore De Curtis
28 Dicembre 2022Rubrica XCC, il successo parte dai Consultant: Irene Genovese
31 Gennaio 2023Il Global Gender Gap Report 2022 stima che ci vorranno altri 132 anni per colmare il divario di genere globale, le ricerche di UN Women dimostrano che alle donne saranno necessari 286 anni per colmare completamente il divario di genere a livello globale. XCC promuove la parità retributiva di genere in occasione della conclusione di Davos 2023, l’incontro annuale del World Economic Forum
Secondo i dati ISTAT, le donne nell’Unione Europea guadagnano il 15% in meno degli uomini, nonostante il Gender Parity sia migliorato negli ultimi tre anni. Ad oggi è stato colmato solo al 68,1% del gap globale (l’Italia occupa il 63° posto, colmando il suo 72% del divario). Infatti, secondo il Global Gender Gap Report 2022, pubblicato dal World Economic Forum, a questi ritmi, ci vorranno altri 132 anni per colmare il divario di genere globale. Un leggero miglioramento rispetto alla stima del 2021, quando gli anni previsti erano 136. Mentre, le ultime ricerche di UN Women (l’agenzia dell’Onu dedicata alle tematiche di genere) dimostrano che alle donne saranno necessari almeno altri 286 anni per colmare completamente il divario di genere a livello globale.
Davos 2023, “Cooperazione in un mondo frammentato”
È terminato oggi l’incontro annuale del World Economic Forum, Davos 2023. I “cinque giorni” elvetici sono di nuovo a pieno regime dopo le edizioni in formato ridotto a causa della pandemia.
Il Forum economico ha ospitato 57 ministri delle Finanze e 17 banchieri centrali, con una rappresentanza forte di capi di Stato e governo europei: dalla presidente della Commissione Von der Leyen al vice Valdis Dombrovskis alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, fino ai commissari Gentiloni (Affari economici), Hahn (Bilancio), Simpson (Energia) e alla numero uno della Bce Christine Lagarde, che chiude con un panel assieme alla presidente del Fmi, Kristalina Georgieva. Presente anche Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha tenuto il suo discorso via telematica, la Russia non è stata invitata.
Con il tema “Cooperazione in un mondo frammentato” si è discusso del rischio di recessione globale come priorità, rilanciare investimenti globali e commercio. Non manca UN Women (l’agenzia dell’Onu dedicata alle tematiche di genere) al Davos 2023, che ha pilotato conversazioni incentrate sulla ricerca di potenziali soluzioni che promuovano l’uguaglianza di genere e che includano l’azione coordinata di leader di governi, imprese e organizzazioni della società civile. L’impegno internazionale per l’uguaglianza di genere è stato decisamente al centro dell’attenzione dei convenuti per il WEF.
Global Gender Gap Report 2022
Il Gender Parity ha fatto i conti sia con il lato positivo che quello negativo nel recente 2022. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, la quota media mondiale di donne in posizioni ministeriali è quasi raddoppiata tra il 2006 e il 2022, passando dal 9,9 al 16,1%. Allo stesso modo, la quota media mondiale di donne in parlamento è salita dal 14,9 al 22,9%. Sebbene nessun Paese abbia ancora raggiunto la piena parità di genere, le prime dieci economie hanno colmato almeno l’80% del loro divario di genere, come l’Islanda (90,8%) in testa alla classifica. Altri Paesi scandinavi come Finlandia (86%), Norvegia (84,5%) e Svezia (82,2%) sono tra i primi cinque, mentre altri Paesi europei come Irlanda (80,4%) e Germania (80,1%) chiudono la top10.
E il bicchiere mezzo vuoto? Nel care work la quota di tempo impiegato dagli uomini in lavoro non retribuito è stata, rispetto al lavoro totale, il 19%, mentre per le donne il 55%. Restano significativi i divari di genere nell’ambito dell’istruzione: le donne continuano a essere sotto-rappresentate nei settori STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Considerando i laureati di tutte le discipline, la percentuale di donne laureate in Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) è l’1,7%, contro l’8,2% di laureati uomini; in Engineering and Manufacturing gli uomini sono il 24,6% e le donne il 6,6%.
Gender pay gap
Nel libro Trailblazer, Marc Benioff ha parlato di quando, nel 2015, due impiegate sono piombate nel suo ufficio e hanno detto <<abbiamo un problema di divario retributivo>>. Il CEO di Salesforce ha cercato di risolvere il problema nell’immediato. Il CRM numero 1 al mondo, ha investito 2,1 milioni di dollari per appianare tutte le eventuali differenze nella diversa retribuzione dei dipendenti. Un totale di oltre 12 milioni di dollari volti a garantire un’assoluta parità di retribuzione per gli stessi ruoli professionali.
Questa è la stessa filosofia adottata in casa XCC – eXperience Cloud Consulting. Non importa il genere, l’orientamento sessuale o religioso ma la persona e il suo talento. Nel nostro Paese il Gender pay gap è dovuto a diversi fattori, dai ritardi registrati nel percorso di carriera, alla cura dei figli che riduce il tempo nel mercato del lavoro, diseguaglianze strutturali e di stereotipi culturali. Le aziende devono essere in prima linea nella promozione della diversità, dell’equità e dell’inclusione per contribuire a ridurre il divario retributivo di genere in Italia.